sabato 23 gennaio 2010

Non bastano i tagli




Evidentemente non bastavano i tagli introdotti in ossequio all'economia, sulla scuola si stanno addensando nuvole molto preoccupanti. Riporto tre notizie di questi giorni.

La prima è la riduzione e in alcuni casi la scomparsa dello studio della geografia. cosa che non può che aumentare in maniera esponenziale il tasso di ignoranza. Perché studiare la geografia non vuol dire impararsi a memoria gli affluenti del Po. e non significa neppure studiare una serie di cose noiosissime che si possono ritrovare agevolmente in qualsiasi atlante. No, la geografia è una interpretazione dei fatti attuali, la geografia arriva dove la storia non riesce ad arrivere. Non puoi spiegare i flussi migratori senza geografia, non puoi capire la situazione israelo-palestinese senza una cartina in mano. Non puoi capire ciò che succede nel mondo se non sai tener conto degli indicatori demografici, della situazione religiosa, della ripartizione delle risorse e delle attività economiche prevalenti e questa è la geografia. E togliere questa disciplina vuol dire privare i giovani di una importante chiave di lettura per il mondo.

La seconda notizia riguarda in particolare Caserta. E i deliri che provoca il razzismo e l'insicurezza propagandata ad arte che finiscono per ripercuotersi sulla società e sulla scuola. Leonardo, sul blog e sulla stessa Unità ha già spiegato come il tetto del 30% sia una trovata più propagandistica che altro, ma in questo caso vediamo come possa essere strumentalizzata.
La prefettura di Caserta ha infatti dato ordine al locale Ufficio Scolastico Provinciale (il vecchio provveditorato agli studi) affinché ogni scuola raccolga e invii i dati sulla presenza di alunni stranieri e sulla dispersione scolastica.

La Prefettura vuole le schede compilate che riguardano gli studenti che sono a scuola dal 2007-2008 fino ad oggi. E ben classificate sulla provenienza tra stranieri di recente immigrazione (ultimi 3 anni); straniero di seconda generazione (nati in Italia da genitori stranieri); straniero non accompagnato; alunno comunitario (dell'Unione Europea) e infine l'elenco dei nomadi. Nonchè dati sulle difficoltà riscontrate di ogni alunno, con la specifica sulla conoscenza della lingua italiana, l'accettazione tra le culture diverse e la partecipazione degli stessi agli interventi didattici di integrazione, accoglienza e recupero.
Perché tutto ciò debba interessare la prefettura resta un mistero. Perché debba interessare una prefettura in piena terra di camorra ancor di più...

L'ultima sconsolante notizia riguarda il ministro Sacconi e la decisione di rendere possibile sostituire l'ultimo anno dell'obbligo scolastico (a 15 anni) con una esperienza di apprendistato. Norma che ci riporta quasi al dopoguerra.
Consideriamo però che la dispersione scolastica è un fenomeno che affligge maggiormente le famiglie con minor reddito e di minor livello culturale (una famiglia in cui i genitori hanno un alto titolo di studio e/o sufficienti risorse generalmente non accetta che un figlio smetta di studiare dopole medie). E le cose stavano così anche quando le medie le frequentavo io.

Dobbiamo inoltre ricordare che ormai il raggiungimento del diploma (anche di un istituto professionale, non pretendo che tutti vogliano diventare ingegneri) rappresenta una discriminante fondamentale per entrare nel mondo del lavoro. Un diploma serve per fare l'operaio o l'elettricista o il parrucchiere. Il diploma serve per un qualsiasi concorso pubblico. Senza diploma la prospettiva è di fare lavori pericolosi, usuranti, di manovalanza.

Consideriamo allora tra i ragazzi i più poveri, quelli con maggiori difficoltà all'interno della famiglia, che sono poi quelli con maggiori difficoltà a livello scolastico. E consideriamo tra questi quelli con più problemi, che provengono da un paese straniero, che hanno genitori con basso reddito e bassa istruzione. Ragazzi per cui un anno in più diventa fondamentale anche per imparare la lingua e potersi integrare nel nostro paese. E che rischiano di essere spinti a lavorare dalle necessità della famiglia.

Insomma, mi preoccupo per i miei ragazzi.

Stiamo costruendo le nostre banlieue.


venerdì 8 gennaio 2010

Grammatica

Ieri mi sono regalata un nuovo libro. Il romanzo L'eleganza del riccio di Muriel Barbery, un bestseller da cui è stato tratto un film ora nelle sale. Del resto da quando ho scoperto (grazie e ancora grazie al Vanni) Daniel Pennac sto rivalutando ampliamente i francesi in quanto depositari di (per me) insospettabile ironia.

Veniamo al dunque: non è un libro facile. Tra le altre cose parla di filosofia (cosa che ormai ho già perdonato a Kundera e alla sua leggerezza dell'essere, e non se ne parli più), di arte (ma non gli perdono di preferire le nature morte fiamminghe alla pittura italiana del '400), di cinema. Volendo fargli le pulci dopo una prima lettura, personalmente avrei dato alla giovane Paloma un linguaggio più semplice, più adatto alla sua età e che avrebbe sottolineato di più l'impostazione a due voci. Ma il libro è bello, mi ha fatto sorridere e commuovere e mi sto apprestando ad una seconda lettura per entrare bene nel dettaglio.

Ma questo libro merita anche una citazione (e già di per sé è un titolo di merito...). Vi ho trovato una stupenda definizione di Grammatica che rivenderò il prima possibile ai miei studenti/cavie.

Io credo che la grammatica sia una via d'accesso alla bellezza. Quando parliamo, quando leggiamo o quando scriviamo, ci rendiamo conto se abbiamo scritto o stiamo leggendo una bella frase. Siamo capaci di riconoscereuna bella espressione o uno stile elegante. Ma quando si fa grammatica, si accede a un'altra dimensione della bellezza della lingua. Fare grammatica serve a sezionarla, guardare come è fatta, vederla nuda, in un certo senso. Ed è una cosa meravigliosa, perché pensiamo: "Ma guarda un po' che roba, guarda un po' come è fatta bene!", "Quanto è solida, ingegnosa, acuta!"

Muriel Barbery, L'eleganza del riccio, Roma, Edizioni e/o, 2007, p. 152

martedì 15 dicembre 2009

I lunghi coltelli

Il re non sarà forse nudo, ma vulnerabile sì. Dopo l'attacco di un folle armato di riproduzione in scala del duomo di Milano, si cercano i responsabili, i mandanti cosiddetti morali, e dato che ci siamo nel gruppo dei mandanti ci si metta tutti quelli che non stanno simpatici. Questo, in breve, il clima di questi giorni. Clima esclusivamente politico in cui si cercano responsabilità con toni da lotta a un terrorismo che non c'è.

Si finge di gettare acqua sul fuoco e invece ci si butta benzina. Stasera a Ballarò Castelli e la Gelmini si indignano con la Concita de Gregorio perché Berlusconi sarebbe stato definito "mafioso, frequentatore di minorenni e piduista". Sulla prima definizione d'accordo, sussistono dubbi. Il secondo epiteto venne coniato in base alle dichiarazioni dell'interessata Noemi Letizia e della (ex) moglie Veronica Lario. Quanto alla sua appartenenza alla P2 ormai è cosa nota ed arcinota.

Castelli ha risposto sostanzialmente dando della puttana alla De Gregorio e riuscendo ad essere insieme fascista, maschilista, idiota e privo di fantasia.

Ma il vero bombarolo incendiario oggi è stato il Capogruppo alla Camera Pdl Fabrizio Cicchitto, che ha individuato tra i responsabili dell'istigazione al gesto alcune testate come Repubblica, L'Espresso, Il Fatto Quotidiano, giornalisti come Santoro e Travaglio, e un partito politico, l'Idv in blocco.

Solo ieri il Guardasigilli Angelino Alfano aveva puntato l'indice sui giudici.

Nel frattempo Maroni dà forza a tentativi che ripetutamente sono emersi dai banchi del parlamento di procedere ad un controllo della rete internet. Si parla di oscuramento di pagine. si parla anche di provvedimenti sulle contro-manifestazioni di piazza. Provvedimenti fascisti. Piccolo, sarà Mamma Stato a vigilare sulla tua sicurezza, lascia stare i cattivi maestri, non andare con i cattivi che protestano e usa internet per guardarti un bel film porno.

Ultimo preso di mira è stato il Presidente della Camera Gianfranco Fini, reo di aver dichiarato le proprie perplessità di fronte all'ennesimo voto di fiducia, questa volta per approvare la finanziaria. I commenti, negativi, degli esponenti della stessa maggioranza, sono ben presto arrivati. Cito fra tutti quello di Bondi "La decisione e soprattutto la valutazione espressa dal presidente della Camera sono destinate a non aiutare l'apertura di un clima politico nuovo di cui l'Italia ha bisogno" non la più "cattiva", di certo la più subdola.

Fini d'altronde, alla faccia della distensione, viene visto, o meglio, viene propagandato dai suoi come nuovo capo dell'opposizione. Pare infatti che molti esponenti della maggioranza, affiancati da quotidiani come Libero o Il Giornale, non vogliano riconoscere Bersani, Casini, Di Pietro come leader dell'opposizione. Secondo loro a capeggiare l'opposizione (ma quella di sinistra, eh!) si sarebbero succeduti Veronica Lario, Patrizia D'Addario, il mafioso "pentito" Gaspare Spatuzza, nonchè Gianfranco Fini. E questo ovviamente rientra nei toni moderati del centro-destra, conformemente al fatto che l'epiteto più simpatico dato agli elettori di centro-sinistra negli ultimi anni è stato "coglioni".

Nel frattempo quel che fa Napolitano è invitare tutti a stare buoni, che è arrivato il Santo Natale. Ignorando persino gli attacchi alla sua figura istituzionale.

I berlusconiani continuano a rivelarsi un branco di lupi più pericolosi del loro leader. Accompagnati dalle nostalgie fasciste dei leghisti e di ex esponenti di An, mentre la Santanchè e Storace da mesi sono occupati a far campagna elettorale nei salotti televisi, in attesa del prossimo turno quando torneranno in orbita Pdl.

Qualcosa mi dice che i toni non si abbasseranno. Qualcosa mi dice che andrà sempre peggio. Le opposizioni non possono permettersi di stare a cincischiare sulle rispettive posizioni. Questo governo deve cadere, con ogni mezzo, con ogni alleanza.

lunedì 2 novembre 2009

2 novembre






Oggi è ormai il poco festeggiato Giorno dei Morti. E oggi mi tocca tristemente ricordare Alda Merini, che ieri se n'è andata. Lei, alta esponente della complicata razza dei poeti.

Credo che non si offenderà se per una volta la terrò con i miei morti. Tra quelli a cui oggi offro un garofano rosso...

venerdì 30 ottobre 2009

Forse forse l'è na batana...

No, per dire, le mie conoscenze marinaresche.
Comunque la vicenda non mi convince, per niente.
Mi riferisco alla nave ritrovata a largo di Cetraro, sul fondale calabro. Secondo l'ultima dichiarazione del ministro dell'ambiente Prestigiacomo e del procuratore antimafia Piero Grasso si tratterebbe di una innocua nave passeggeri affondata durante la prima guerra mondiale. Non il cargo Cunsky ma un piroscafo passeggeri, il Catania.
Questo porterà sicuramente a delle conseguenze: 1 - alla delegittimazione delle parole del pentito Francesco Fonti, 2 - all'abbassamento generale della soglia di guardia visto che non c'è alcun pericolo (e l'alta casistica di tumori? e i metalli pesanti e radioattivi rintracciati sul territorio?), 3 - al fatto che probabilmente la nave rimarrà lì un bel po', visto anche che tirarla su costerebbe un botto e adesso non sono tempi da scialare...

Detto questo vorrei farvi vedere un paio di video da Telecosenza risalenti alla metà di settembre.








Da cui devo dedurre che l'assessore Silvio Greco quando parla di nave risalente agli anni 60-70 non sa quello che dice e che di mare ne capisce quanto me. Senza contare il mistero di una stiva che prima è piena e poi misteriosamente vuota. Calcolando poi che un piroscafo passeggeri del 1906 sarà un pelino diverso da una nave da carico del 1960. Penso io.

Durante la conferenza stampa c'è poi stata una preoccupante dichiarazione del procuratore di Catanzaro Giuseppe Borrelli che secondo la NuovaCosenza avrebbe affermato: "non ci saranno rilevamenti a terra perché il pentito Francesco Fonti in nessuna occasione ha parlato di rifiuti sotterrati sul greto del fiume Oliva".

Certo Piero Grasso ha anche confermato che non si intende abbassare la guardia sulla difesa del territorio dalle mafie. Io comunque non mi sento rassicurata nè tantomeno convinta su questa vicenda, di cui peraltro mi pare si sia cercato di parlare il meno possibile. E a quanto pare non sarei l'unica a nutrire qualche perplessità...

lunedì 5 ottobre 2009

Vaneggiamenti e profezie



La maggioranza fa quadrato attorno al proprio leader Berlusconi. Non è una novità. e questa volta le durissime parole, incitamento ad andare in piazza, sospetto di dendenze sinistre dei giudici, allarmismo sui tentativi dell'opposizione di rivotare come un calzino il risultato delle urne del 2008 eccetera eccetera, questa volta, dicevamo, le lamentazioni toccano a Cicchitto. Sentita distrattamente la notizia, mi son detta: vuoi vedere che dopo la manifestazione di sabato ci vogliono copiare e vedere quanti ne ragruppano in piazza loro?

Senonché la situazione è molto più tragica. Di che si lamentano adesso? Contro quali abusi il popolo del centro(?)-destra dovrebbe scendere in piazza?

Il problema è una sentenza di condanna. No, non verso Berlusconi, ma verso la Fininvest, che oggi è Mediaset e non è più di Berlusconi. Vabbeh, è della figlia, ma pure lui per anni a chi glielo faceva notare rispondeva "eccheccentra?"

La sentenza non è penale ma civile. In pratica la Fininvest viene condannata a pagare un risarcimento alla Cir di De Benedetti per aver agito slealmente (cioè corrompendo un giudice) riguardo all'acquisto della Mondadori, su cui De Benedetti avrebbe avuto prelazione avendo già firmato un accordo.

La sentenza non piove dal cielo ma deriva a sua volta da una sentenza penale del 2007 che ha visto condannati tra gli altri il suddetto giudice e Cesare Previti, allora avvocato di Berlusconi. Berlusconi no, anche se non assolto ma prescritto.

Detto questo il Pdl parla di giustizia a orologeria. Considerato che il lodo Mondadori risale al 1991, le prime indagini al 1995 e le condanne definitive al 2007, risulta assodato che per decidere delle date delle udienze le toghe rosse si servano di Nostradamus...

sabato 3 ottobre 2009

Se non è fascismo questo...




Questo è un post scritto sull'onda dell'indignazione. La notizia al solito l'ho trovata su un blog perché evidentemente certe porcherie non sono abbastanza gravi da trovare posto in un giornale, in pagine che non siano di cronaca locale.
Eppure sono notizie relativamente datate. La prima risulta nel sito de "Il Giornale" addirittura dal 30 maggio. Ne riporto un estratto.

Il «vicesindaco» Giancarlo Gentilini, interessato da sempre alla sicurezza dell’area, intensifica le verifiche facendo battere i palazzi sospetti porta a porta dopo aver valutato, e visionato, le numerose segnalazioni dei cittadini italiani che lamentano un sovraffollamento di immigrati in alcune abitazioni private.
La seconda notizia, un po' più fresca, è comparsa nell'edizione locale del "La Repubblica". Praticamente i vigili urbani di milano si appostano alle fermate degli autobus, fanno salire gli immigrati su di un autobus speciale con le grate ai finestrini e dopo il raccolto della giornata li portano in caserma per identificarli.
Insomma un essere umano che se ne va per i fatti suoi può essere fermato, condotto via e trattenuto una giornata senza che abbia compiuto alcun reato se non quello di trovarsi a Milano. E questo è il risultato della legge sulla "sicurezza". Qualcosa di molto vicino allo squadrismo.

Il provvedimento è difeso dal sindaco Moratti, che sostiene, copiando chissàperché Berlusconi, che la maggioranza dei cittadini di Milano è d'accordo con lei.

Altro strenuo difensore del provvedimento è il capogruppo della Lega al comune di Milano, proprio quello che aveva proposto di istituire vagoni della metropolitana riservati alle donne e ai milanesi, quello che trascorreva simpatiche serate a Pontida con i beoni amici leghisti a bere birra e a intonare cori razzisti contro i napoletani. Quello che non si capisce cosa ci stia a fare in politica, classe dirigente senza laurea e prudentemente promosso per rimozione al Parlamento Europeo. Questi ha rilasciato dichiarazioni come: "Quei bus hanno un effetto deterrente, vedendoli, i clandestini capiscono che se ne devono tornare a casa", o, "se non si è trovato un altro modo di fare i controlli, significa che quello è il migliore possibile. Ciò che conta è il risultato, cioè che tutti i clandestini se ne vadano a casa".

Io mi vergogno. E non posso fare a meno di sentirmi in qualche modo colpevole.