martedì 15 dicembre 2009

I lunghi coltelli

Il re non sarà forse nudo, ma vulnerabile sì. Dopo l'attacco di un folle armato di riproduzione in scala del duomo di Milano, si cercano i responsabili, i mandanti cosiddetti morali, e dato che ci siamo nel gruppo dei mandanti ci si metta tutti quelli che non stanno simpatici. Questo, in breve, il clima di questi giorni. Clima esclusivamente politico in cui si cercano responsabilità con toni da lotta a un terrorismo che non c'è.

Si finge di gettare acqua sul fuoco e invece ci si butta benzina. Stasera a Ballarò Castelli e la Gelmini si indignano con la Concita de Gregorio perché Berlusconi sarebbe stato definito "mafioso, frequentatore di minorenni e piduista". Sulla prima definizione d'accordo, sussistono dubbi. Il secondo epiteto venne coniato in base alle dichiarazioni dell'interessata Noemi Letizia e della (ex) moglie Veronica Lario. Quanto alla sua appartenenza alla P2 ormai è cosa nota ed arcinota.

Castelli ha risposto sostanzialmente dando della puttana alla De Gregorio e riuscendo ad essere insieme fascista, maschilista, idiota e privo di fantasia.

Ma il vero bombarolo incendiario oggi è stato il Capogruppo alla Camera Pdl Fabrizio Cicchitto, che ha individuato tra i responsabili dell'istigazione al gesto alcune testate come Repubblica, L'Espresso, Il Fatto Quotidiano, giornalisti come Santoro e Travaglio, e un partito politico, l'Idv in blocco.

Solo ieri il Guardasigilli Angelino Alfano aveva puntato l'indice sui giudici.

Nel frattempo Maroni dà forza a tentativi che ripetutamente sono emersi dai banchi del parlamento di procedere ad un controllo della rete internet. Si parla di oscuramento di pagine. si parla anche di provvedimenti sulle contro-manifestazioni di piazza. Provvedimenti fascisti. Piccolo, sarà Mamma Stato a vigilare sulla tua sicurezza, lascia stare i cattivi maestri, non andare con i cattivi che protestano e usa internet per guardarti un bel film porno.

Ultimo preso di mira è stato il Presidente della Camera Gianfranco Fini, reo di aver dichiarato le proprie perplessità di fronte all'ennesimo voto di fiducia, questa volta per approvare la finanziaria. I commenti, negativi, degli esponenti della stessa maggioranza, sono ben presto arrivati. Cito fra tutti quello di Bondi "La decisione e soprattutto la valutazione espressa dal presidente della Camera sono destinate a non aiutare l'apertura di un clima politico nuovo di cui l'Italia ha bisogno" non la più "cattiva", di certo la più subdola.

Fini d'altronde, alla faccia della distensione, viene visto, o meglio, viene propagandato dai suoi come nuovo capo dell'opposizione. Pare infatti che molti esponenti della maggioranza, affiancati da quotidiani come Libero o Il Giornale, non vogliano riconoscere Bersani, Casini, Di Pietro come leader dell'opposizione. Secondo loro a capeggiare l'opposizione (ma quella di sinistra, eh!) si sarebbero succeduti Veronica Lario, Patrizia D'Addario, il mafioso "pentito" Gaspare Spatuzza, nonchè Gianfranco Fini. E questo ovviamente rientra nei toni moderati del centro-destra, conformemente al fatto che l'epiteto più simpatico dato agli elettori di centro-sinistra negli ultimi anni è stato "coglioni".

Nel frattempo quel che fa Napolitano è invitare tutti a stare buoni, che è arrivato il Santo Natale. Ignorando persino gli attacchi alla sua figura istituzionale.

I berlusconiani continuano a rivelarsi un branco di lupi più pericolosi del loro leader. Accompagnati dalle nostalgie fasciste dei leghisti e di ex esponenti di An, mentre la Santanchè e Storace da mesi sono occupati a far campagna elettorale nei salotti televisi, in attesa del prossimo turno quando torneranno in orbita Pdl.

Qualcosa mi dice che i toni non si abbasseranno. Qualcosa mi dice che andrà sempre peggio. Le opposizioni non possono permettersi di stare a cincischiare sulle rispettive posizioni. Questo governo deve cadere, con ogni mezzo, con ogni alleanza.