domenica 20 febbraio 2011

A-civili

E' tardi e proprio non avrei voglia di scrivere. Si aggiunga il fatto che si tratta di un commento all'ultima sparata di Calderoli. E che, trattandosi di un mezzuccio per ottenere una qualche visibilità, la cosa più logica sarebbe non parlarne, considerarla l'assurità che è e Amen.
Per chi non sapesse di che sto blaterando: dopo aver più o meno inutilmente cercato di sabotare i prossimi festeggiamenti per il 150enario dell'Unità d'Italia (giusto per ricordarci che siamo in campagna elettorale), Calderoli ha affermato l'eresia: anche il primo maggio sarebbe il caso di passarlo al lavoro, essendo la festa di chi lavora. E a 'sto punto lasciamo che le braccia cadano ancora una volta da sole, contiamo fino a dieci e chiniamoci, con calma, a raccattarle.

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Botta di nostalgia, vado a leggermi l'edizione locale del Corriere. Strano ma vero ci trovo una buona notizia: a una coppia gay, in quanto coppia, è stato fatto lo sconto di San Valentino per visitare una mostra di pittura, a Rovigo. Che messo così sembra ovvio ma tant'è. Resa nota, la cosa fa nascere reazioni politiche, proposte ecc. Commento di Antonello Contiero, segretario provinciale della Lega Nord: "Per il biglietto, facciamo conto ci sia stata una svista...".
No, non si tratta di sparate, a questi manca proprio il concetto di Società Civile...


Ah, e per le pressioni della Lega Nord nel decreto "milleproroghe" è previsto un trasferimento di fondi dalla ricerca oncologica alla copertura di multe europee, quelle sanzionate agli amici allevatori che si ostinano a sforare le quote latte e a non voler pagare. Ce ne vogliamo ricordare, prima del voto?

martedì 8 febbraio 2011

Tirare pietre



Subbuglio in Nord Africa. La Tunisia è riuscita a cacciare un dittatore. L'Egitto contro Mubarak continua a manifestare.
In Italia simpatizanti del Nuovo (Dis)Ordine Rivoluzionario Mondiale si entusiasmano con le rivoluzioni altrui come neanche a suo tempo con Cuba e le fantastiche avventure del Ché, auspicano sollevamenti di piazza che anche qua da noi portino all'esilio (e magari a piazzale Loreto) un terz'uomo dopo Benito e Bettino.

Situazione che, sinceramente, mi fa cadere le braccia. Non è sufficiente ricordare la totale insufficienza politica di questo governo? La politica estera ridicola, la politica economica del tutto assente (pare che sabato in nostro Sacconi si attaccherà alle gonne di Marchionne pregandolo di non andarsene, dopo aver considerato con sufficienza e godimento il ricatto FIAT alla classe operaia). Non basta ricordare la demolizione del potere giudiziario, i drammatici tagli a cultura, istruzione, ricerca che impediranno il progresso del Paese nell'immediato futuro? Davvero non basta tutto questo per persuadere gli italiani a mettere la croce al posto giusto?

Non è meglio parlare di alternativa nelle nostre piazze?


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Nel frattempo mi arriva la notizia che le donne si stanno mobilitando per tornare in piazza contro la considerazione che si ha del corpo delle donne. Intellettuali si interrogano, giornalisti scrivono, femministe della prima e dell'ultim'ora si accodano. E c'è anche chi auspica un ritorno al buontempo antico, quando chi faceva la "professione" aveva il buon gusto di farlo con discrezione e invoca per le ragazze coinvolte un poco di cara, vecchia moralità.

Mi dà fastidio che la questione venga sollevata solo a causa degli scandali sessuali del premier. Mi dà fastidio che si invochino pietre per lapidare queste ragazze (e mi darebbe fastidio si invocassero per lapidare pure Berlusconi).

Mi dà fastidio che la questione si ancora una volta femminile. Da parte dei molti che solo oggi dicono qualcosa in proposito, non si cerca il collegamento tra la rappresentazione mass mediatica della donna in Italia e la condizione femminile. Si tralascia il maschilismo diffuso, la percentuale di violenze domestiche, la difficoltà di accesso al lavoro. Nel frattempo si cerca di proporre una rappresentazione di una donna per bene, di plastica, rifiutando l'idea che la condizione femminile rappresenti una questione sociale e non problema esclusivo di un genere.
Ho riflettuto sul fatto che nell'arem berlusconiano fossero presenti ragazze che vedevano nel vendersi l'unica forma per fare carriera nella vita. Mi ha dolorosamente stupito la mancanza di ambizione e di aspirazioni che ciò presuppone.


In ogni caso la soluzione non è tirare pietre.