sabato 29 ottobre 2011

Di Hegel e varie bulimie

Frutto di peregrinazioni internettiane fu ieri la scoperta di questa trasmissione della tv argentina. Un programma interessantissimo di filosofia, ben fatto, ben strutturato, ben raccontato. Insomma m'ha riappacificato con uno dei filosofi più ostici, il caro Hegel.





Sono tre video che parlano della dialettica "del amo y del esclavo", del padrone e del servo. Ad un certo punto si passa dalla filosofia al cinema, ed ecco che spunta un filmone italiano (vabbeh, co-produzione francese) che è la grande abbuffata:

La rappresentazione del suicidio per bulimia, de consumo fine a sé stesso di cibo e di sesso (e a tal proposito, annessi e connessi, vi rimando qui).

Spiega il video:
"Los amos van a morir comiendo, intoxicados con su propria comida, lo que nosotros a lo largo de los años hemos visto es que la burguesia sigue comiendo y no muere".

Quello che dice Hegel è anche che il servo arriva a superare il padrone attraverso il proprio lavoro, perché con il lavoro modifica la realtà e crea la cultura, mentre il padrone degenera nell'ozio e nel godimento dei beni altrui (si, l'ho ammazzato un po', ma perdonatemi). 
Ma oggi, forse, abbiamo davanti la vendetta del padrone. Oggi in cui ci viene portato via il lavoro e si viene illusi dal compromesso del godimento relativo.
Insomma forse, dico forse, la vendetta è questa qui...

lunedì 17 ottobre 2011

Diario barceloné/ arrivare sani e salvi a una casa

Quella non è la casa che potete sperare di trovare e lei non è un intermediario. Sembrerà ovvio ma è sempre meglio dirlo....

Dunque, considerato che ormai sono a Barcellona da una settimana e mezza e che ce l'ho fatta a raggiungere la prima agognata meta, ossia trovare un domicilio utile, eccomi a elargire consigli a chi, come me, ha intenzione di installarsi nella capitale catalana.

Lecciòn 1- sopravvivere a plaça  Catalunya...
e ai dintorni. Perché, certo, ve lo dicono tutti di stare attenti ai borseggiatori, ma è facile prenderlo come il classico consiglio di default: in tutte le grandi città bisona stare un po' attenti. No, non è così. A Barcellona mi han detto che è da un po' di tempo che tira un'aria decisamente brutta. E posso confermare per esperienza personale (e lo dico da una che è stata in metro a Napoli e alla stazione Termini a Roma). State attenti, soprattutto all'entrata della metro, soprattutto se vi avvicina una coppia magari bisognosa d'aiuto. Siate scortesi. E meglio ancora, se siete belli carichi, sarebbe arrivare all'albergo/ostello in taxi.

Lecciòn 2 - trovare una sistemazione...
Do per scontato che vogliate trovare casa da soli una volta arrivati in città. E do per scontato che abbiate già un posto dove fermarvi qualche giorno (e se non ce l'avete vi consiglio questo posto qui...). Do anche per scontato che abbiate fatto qualche indagine nel web e sappiate su quali siti iniziare a cercare e quali siano le fregature da schivare on-line (prima fra tutte il fatto di mandare dei soldi veri in cambio di promesse...).

Dunque siete alla ricerca. Intanto dovete capire da chi affittare e con chi condividere l'appartamento.
Vi sono gli appartamenti per studenti affittati da altri studenti sotto varie forme di condivisione-subaffitto più o meno legale. Senza dubbio la scelta migliore e più "tradizionale" se siete studenti. Di solito vi verrà chiesta una caparra e di rimanere nell'appartamento per un periodo minimo. Potrebbe esservi chiesto di ripassare, perché tutti i coinquilini possano conoscervi e sottoporvi al "casting".

Poi gli appartamenti di lavoratori per lavoratori. Situazione analoga alla precedente, ma in cui i coinquilini potrebbero avere più ampio range d'età. Da valutare.

Appartamenti di coppie, famiglie, padri separati o madri single. Qui c'è il problema che si va a vivere con qualcuno che può essere proprietario dell'appartamento o di ciò che l'appartamento contiene. Fondamentale sarebbe quindi farsi un'idea di chi l'appartamento lo affitta e sui margini di buona convivenza che possano esserci. Il vantaggio è che, di solito, non viene richiesta caparra e che dovrebbe essere abbastanza facile sganciarsi. Meglio comunque a questo punto optare per l'anziano: ci sono infatti dei pensionati che affittano stanze a studenti. Può essere una buona soluzione d'emergenza. In ogni caso, se siete frequentanti, informatevi presso l'Università di Barcellona, che a quanto ne so, ha un progetto a tal riguardo.

Ultimo: l'intermediario. Fuggiteli come la peste. A volte dicono di essere padroni di casa, forse lo sono in ogni caso meglio non fidarsi. Non danno generalità e vi faranno vedere un appartamento sempre vuoto, o perché siete i primi ad entrare, o perchè i vostri compagni di casa sono al momento (guardacaso tutti) assenti. Ovviamente con il diritto di mettervi in casa chi pare meglio a loro. Situazioni pericolosissime in cui si parla con personaggi loschi. Ascoltate me, evitateli. O se proprio volete buttare dei soldi affidatevi a una agenzia. Una vera, registrata e in cui potete fisicamente entrare. Almeno lì sono (o dovrebbero essere) seri...

Il secondo problema è in che zona cercare. Lì dipende da voi. Io eviterei la zona più centrale, Ramblas e Raval. Certo, magari trovate la stanza perfetta, la perla rara in un mare di merda. Ma vi richiederà un sacco di tempo e un sacco di appartamenti da vedere. Se avete tempo da perdere...Mi hanno suggerito di non andare oltre Santa Eulalia con la linea rossa/blu. Mi hanno consigliato anche la zona del Clot. Mi hanno detto che il Poblenou non è male, ma non è che mi abbia fatto chissà che impressione. Ho visto diversi appartamenti in zona Sagrera: la zona non è male ma le stanze che ho visto erano tutte "interior"*e veramente veramente piccole.

In ogni caso i primi giorni li passerete girando in lungo e in largo. Non abbiate fretta (questo me l'hanno detto tutti: non avere fretta...), girate, guardate, considerate quello che volete e quello che realisticamente potete aspettarvi, fatevi un'idea del rapporto qualità prezzo. E poi vedrete che inizierete a scremare gli annunci prima ancora di telefonare e prendere contatto. Saranno momenti difficili e frustranti: Barcellona è una città enorme e anche con la metro vi sembrerà di buttare un sacco di tempo e soldi per nulla.
Rilassatevi, cercate di avere un atteggiamento zen e non accontentatevi del primo buco che trovate. Valutate bene di chi fidarvi. Chiedete consiglio a compagni di corso e a chi conosce meglio la città. Provate magari a spargere lavoce. E non abbiate paura: serve tempo, ma una buona sistemazione la si trova.

Si chiama "interior" quella stanza che ha una finestra che dà a una specie di cortile interno su cui, solitamente, danno anche i fumi delle cucine ecc. Con il risultato che se il palazzo è alto e l'appartamento ai primi piani e il cortile interno piccolo dalla finestra non arriva luce e non arriva aria. Una finestra pro-forma.




martedì 4 ottobre 2011

In squero

E così sono a casa. Prima del mio ritorno avrei voluto scrivere su quanto è bella la Baviera, postando foto dei bassi monti innevati dell'Altmühltal, parlando della chiesa fortezza di Kinding e dei campi di luppolo, di Beilngries e dei suoi campanili che svettano in verde e oro. Avrei voluto parlare degli amici che ho trovato là e del Caffè Veneto, ritrovo di varia umanità italica, e di una cena a base di lumache in umido e vin rosso e 24 mila baci a far colonna sonora che pareva di stare dentro a un film. E di quelle strade che attraversano boschi e altipiani su cui uno non vorrebbe smettere di andare mai.

Avrei voluto fare tanto e vedere tante cose. E ora, dopo nove mesi, mi vivo la stranezza di stare a casa in via provvisoria.

In attesa di partire, un'altra volta, per un'altra destinazione. Si va a Barcellona, sto giro ci si dovrebbe fermare tre anni, salvo eventuali, immancabili imprevisti. 
Facciamo le valigie e prepariamoci. Dopotutto domani è un altro viaggio.