lunedì 25 febbraio 2008

Obrigado



Cartolina di Lisbona

Ho riincontrato un libro. Prestato e non più restituito mi ha salutato ieri da uno scaffale di supermercato. E ci siamo ritrovati.

Il titolo è Sostiene Pereira; l'autore Antonio Tabucchi, e personalmente credo sia uno dei più bei romanzi italiani del secolo appena passato.

Bello per me perchè parla di Lisbona, città che ho conosciuto e amato. E per me Lisboa è la Praça do Comercio che si apre in un generoso abbraccio ad accogliere il Tago. Sono le stradine lastricate che si inerpicano, le case ricoperte da azulejos. E il rito della jinja, l'odore delle sardinhas asadas e il gusto asprigno e sabbioso che lascia in bocca il vinho verde...


Ma Sostiene Pereira è anche la rassicurante abitudine di una vita triste, che dietro la trincea della letteratura coltiva il ricordo di una moglie fragile e amata, di una giovinezza forte e passata. Sono gli anni più cupi nella storia della nostra Europa. E' un ragazzo che amava troppo la vita per scrivere di morte.

E' la brezza atlantica, che dissolve l'afa opprimente della non vita...


He reencontrado un libro, prestado y nunca devuelto. Y ayer me saludò desde el estante de un supermercado (y tuvo que comprarlo). Creo sea una de las mejores novelas italiana del siglo que acaba de pasar, es "Sostiene Pereira" de Antonio Tabucchi.

Me gusta porquè habla de Lisboa, que para mi es la Praça do comercio, generosa come un abrazo que acoge el Tago. Son la callecitas enlosadas, las casas encubiertas de azulejos. Es el ritual de la jinja, el olor de las sardinhas asadas, el sabor agrio y arenoso que deja en la boca el vinho verde.

Pero Sostiene Pereira es tambièn el alentador hàbito de una vida triste, que se atrinchera detràs de la literatura a acariciar los recuerdos de una mujer fragil y querida, de una juventud fuerte y pasada. Son los aNos màs obscuros de la historia de nuestra Europa. Es un chico que querìa demasiado la vida para escribir de muerte.

Es la brisa atlàntica que desuelve el bochorno agobiante de la no-vida...



Cabo da Roca - Portogallo

mercoledì 20 febbraio 2008

Il fiume delle stelle


Mi è successo domenica scorsa. Di svegliarmi abbastanza presto la mattina e visitare il museo della mia città: il "museo dei grandi fiumi", e di riflettere. Sul fatto che il mio quasilavoro non è poi così inutile.
Una delle scoperte più importanti della scienza moderna è il DNA, una serie di catene chimiche nelle profondità della nostra materia, che ci spiega il perchè del nostro essere come siamo, la nostra storia biologica. E sembra che l'uomo si possa spiegare per codici chimici. E ho pensato che il mio lavoro di umanista non è alla fin fine così diverso. Solo non si tratta di indagare il passato per chimica, ma per immagini, per archetipi.
Perchè ci sono storie vecchie quanto la storia dell'uomo.
Come la storia di Ulisse, uomo dell'età del bronzo, tanto famoso che la sua vita passò di bocca in bocca fino a essere scritta. E attraversò il mondo greco, e il mondo romano con Virgilio, e il medioevo con Dante. E secoli e secoli senza essere dimenticato. Fino ad arrivare in Irlanda a vivere di nuovo su di un'opera di un tale James Joyce...

Vivo vicino ad un fiume, il Po, che però gli antichi chiamavano Eridano. Un fiume che scorre fra le stelle e che ha molte storie da raccontare.
Come quella di Fetonte, un ragazzo, figlio del dio del sole. Che per avere una prova dal padre provò a condurre il carro del sole.
Solo che non era pratico, salì troppo in alto, poi scese troppo in basso. E fece i deserti e bruciò gli uomini che ancora oggi sono rimasti neri. E Giove, per evitare guai ancora più grossi, lo fece precipitare nell'Eridano, dove le sorelle fatte pioppi lo piangono con lacrime d'ambra.
Durante l'età del bronzo, nella zona dove vivo arrivava l'ambra dal Baltico, veniva lavorata e poi prendeva la via del Mediterraneo. E ancora oggi a Crespino la piazza principale ha il nome di Piazza Fetonte.
A volte il passato continua a passare.

Me pasò el pasado domingo. De levantarme por la maNana, de visitar el museo de mi ciudad ("Museo dei grandi fiumi"), y de reflexionar. Sobre el hecho que mi casi-trabajo no es al final asì inutil.
Una de las cosas màs importantes que està estudiando la sciencia moderna es el DNA, una serie de cadenas quimicas en el profundo de la nuestra materia, que nos explica porquè somos asì, nuestra historia biologica. Y parece que el hombre se pueda explicar por còdigos quìmicos.
Y he pensado que mi trabajo de humanista no es al final asì diferente. Solo no se trata de indagar el pasado por quimica, sino por imagenes. Por arquetipos.
Hay historias que son viejas como la misma historia del hombre.
Como la historia de Ulisses. Que era un hombre de la edad del bronce.
Un hombre tan famoso que su vida pasò de boca en boca hasta ser escrita.
Y pasò el mundo griego, y el mundo romano con Virgilio, y la edad media con Dante. Y siglos y siglos despuès sin ser olvidado. Y llegò en Irlanda y viviò de nuevo en una obra muy importante de un tal James Joyce.

Jo vivo cerca de un rio, el rio màs grande de Italia. Ahora se llama Po, pero los antiguos lo llamaban Eridano.
Y es un rio tan importante que tiene un lugar en el cielo, en las estrellas.
Y ha dejado muchas historias.

Habìa un chico, se llamaba Fetonte. Y su padre era muy importante. Era el dios del Sol. Un dìa alguien puso en duda esto. -Pìdeme lo que tu quieras - dijo el dios del sol - eres mi hijo y te lo darè.
Y Fetonte pidiò de poder conducir el carro del sol. Su padre lo advirtiò, no es facil conducir el carro del sol. Pero èl quizo intentarlo y acabò un desastre. Pasò demasiado cerca de la tierra y quemò algunos hombres. Y los hombres de allì todavìa estàn quemados y negros.
Asì que Jùpiter tuvo que darle un bofetòn, que lo hizo cajer y ahogar en el rìo Eridano.
Y sus hermanas, que habìan llegado al rio para llorarlo, todavìa allì estàn, y son los chopos. Y sus lagrimas son gotas de ambar.

En la edad del bronce en mi zona llegaba desde el bàltico el ambar que tranformada en joyas, continuaba su viaje hacìa el mediterraneo.
Y todavìa hay un pueblo llamado Crespino, que està baNado por el Po, donde la plaza principàl se llama "Piazza Fetonte".
Tal vez el pasado no acaba.

Religione e fede

Certosa di San Martino - Napoli

Lo so, il tema è di quelli ben pesi, però il mese scorso ho avuto occasione di assistere a una tre giorni di conferenze che parlava anche di questo argomento e che si tenne nel convento dei cappuccini di Thiene. E so anche che può sembrare abbastanza strano che una pecorella felicemente smarrita come me abbia osato calcare il sacro suolo, però l'ho fatto, con le mie domande, le mie riflessioni e soprattutto con il mio scetticismo.
L'oratore in quella situazione fu Alberto Maggi, frate e studioso della bibbia, con una serie di opinioni ( o, più probabilmente, di convinzioni) del tutto diverse da quelle del nostro amatissimo (?) Papa Ratzinger. Si, perchè Maggi non vede molto bene la religione, intesa come insieme di regole il cui compimento è garanzia di salvezza, o meglio, dice che il Vangelo stesso la condanna quando la preoccupazione di seguire queste sterili regole allontani dalla Fede, dal seguire l'insegnamento di amore verso l'altro, che è il vero insegnamento di Cristo. E tutto ciò mi vede più o meno d'accordo.

Poi però arrivò a dire che il cristiano per giungere alla Salvezza deve dedicare la propria vita al prossimo. Affermazione che mi è parsa davvero estrema. Non solo perchè in verità difficilmente applicabile. Ma soprattutto perchè penso che il nostro dovere prima di tutto sia di occuparci di noi stessi. Secondo me se non arriviamo a realizzarci, a conoscere veramente noi stessi e la vita, se per prima cosa non riusciamo a volerci bene non possiamo essere d'aiuto a nessuno.

Ma forse questo è perchè al momento sento il bisogno di prendermi cura di me stessa e di realizzarmi. E di cercare di essere felice...


Ya lo se, el argumento es pesado, pero me pasò el mes pasado de asistir tres dias de conferencias sobre religiòn y fe que tuvo lugar en el convento de los capuchinos de Thiene. Ya lo se, parece estraNo que una como yo haya pisado un lugar sagrado, pero lo he hecho, con mis preguntas, mis reflexiones, y sobre todo llevandome en la maleta todo mi escepticismo.
El tìo que hablaba se llama Alberto Maggi, es fraile, estudioso de la biblia y tiene unas opiniones (o màs probablemente unas convicciones) que son de toda manera diferentes de las de nuestro querido (?) papa Ratzinger. Si, porquè èl no vee muy bien la religiòn, entendida como conjunto de reglas cuyo cumplimiento garantiza la salvaciòn, o, mejor, dice que el evangelio la condena porquè la preocupaciòn en seguitar estas reglas aleja de la fè, de seguitar la verdadera enseNanza de amor hacìa el otro, que es la verdadera enseNanza de Cristo. Y esto me vee màs o menos de acuerdo.

Pero llegò a decir algo que para mi es extremadamente extremo.

Llegò a decir que el cristiano para llegar a la salvaciòn, tiene que consagrar su vida a los demàs.
Yo no estoy de acuerdo, no solo porquè creo que sea algo muy dificil, sino porquè creo sea fundamentàl dedicarse primero a nosotros mismos. Creo que si no nos llegamos a una realizaciòn, si no nos llegamos al verdadero conocimiento de nosotros y de la vida, si no nos queremos primero, no podemos ayudar de verdad a nadie.

Puede que esto sea porquè en esto momento siento la necesidad de cuidar de mi misma y de realizarme. Y de intentar ser feliz...

lunedì 11 febbraio 2008

Era ora...


Finalmente!!!!

Ho passato l'ultimo esame e per avere il sudato pezzo di carta mi manca "solo" la tesi. Un "lavoretto" non esattamente facile, però, dai, il più è fatto...
Così che per studiarmi il Pirandello ho finito per trascurare il povero blog. vediamo di recuperare


Yaaa!!! he pasado el ùltimo examen y para conseguir mi sudado titulo tengo "solo" que hacer la memoria de licenciadura. Un trabajito que no es demasiado ligero, pero, anda, puedo decir que me falta un paso, nada màs. Asì que, leyendo y piensando en Pirandello he abandonado un poco mi pobre blog, a ver si puedo recuperar...

Auguri...

Buon compleanno a due amici: Vanni e Nausicaa. Due ragazzi che quasi non si conoscono, ma che hanno in comune il fatto di essere due giramondo, che non hanno paura di vivere in una città lontana o in un paese straniero. E di essere entrambi persone meravigliose, due dei migliori amici che si possano avere a questo mondo. Auguri e grazie ad entrambi, senza di voi la mia vita sarebbe più triste e difficile. E molto più noiosa.

Tanti auguri anche alla Costituzione Italiana, che ha compiuto 60 anni. Rappresenta l'essenza del nostro Paese e ha dentro parole importanti come diritto, libertà, solidarietà, ma anche dovere e responsabilità. E' quello che ci fa essere cittadini.



Feliz cumpleaNo a dos amigos: Vanni e Nausicaa. Dos
chicos que casi no se conocen, que pero tienen en comun el hecho de ser trotamundos que no tienen miedo a vivir en otras ciudades o en paises estranjeros. Y el hecho de ser dos personas meravellosas y dos de los mejores amigos que pueda tener. Gracias Vanni, gracias Naui, sin vosotros mi vida seria mucho màs triste y dificil... y muchisssimo màs aburrida.

Felicitaciones tambièn a la Constituciòn Italiana, que ha cumplido 60 aNos y que para mi es la mejor constituciòn del mundo. Porquè representa la esencia de mi Paìs y porquè habla de derechos, libertad, solidaridad y tambièn de obligaciònes y responsabilidades. Nos hace ser ciudadanos...
E' caduto il governo...
...e si è fatto male. Ma più ancora ci siamo fatti male noialtri, cittadini della repubblica delle banane e degli ombrelli nel sedere. Nel frattempo i nostri "rappresentanti" festeggiavano a mortadella e spumante. In parlamento. O festeggiavano il carnevale?

"Ha caìdo el gubierno..."
Y se ha hecho daNo. Pero el daNo peor es para nosotros. Mientras nuestros "representantes" festejaban con mortadella y spumante. En parlamento. O tenìan que festejar el carnevàl?