lunedì 15 giugno 2009

Il maiale e la colomba

(l'immagine, troppo bella per non "rubarla", proviene dal Blog di Beppe Grillo)


Eh già, mi sembra di essere "posseduta" dal poeta Fedro con tutto 'sto bestiario...
Comunque in questo caso "il maiale che dà del porco alla colomba" è l'avvocato Ghedini, che come sappiamo, è parlamentare PdL e avvocato personale di Berlusconi. La notizia, direi di portata storica, è che Ghedini ha scoperto il conflitto di interessi, anche se per ora solo quello altrui...

Almeno questo è quello che emerge da una sua dichiarazione ripresa da La Repubblica on-line. Per chi non ne fosse al corrente Zappadu è il fotografo autore degli scatti a Villa Certosa, residenza sarda del Presidente del Consiglio.

Alle considerazioni giuridiche il deputato-avvocato abbina una lettura "politica": "Non è casuale che l'avvocato (Giommaria Uggias-ndr) che difende Zappadu sia un eurodeputato dell'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro. C'è una doppia veste - avvocato e parlamentare - che non si dovrebbe confondere. Voglio dire: se la vittima è il presidente del Consiglio e l'accusato è difeso da un deputato di un partito d'opposizione... beh... è come se io mi costituissi parte civile in un qualsiasi processo nei confronti chessò di D'Alema, di Fassino o di Prodi".

Ecco.

venerdì 12 giugno 2009

Polli



Non so voi ma ogni volta che sento parlare di statistiche mi viene in mente la famosa storiella del pollo. E questa volta la statistica non mi arriva da Renato Mannheimer o dal Premierissimo in persona, ma dal quotidiano Libero, per me ineguagliabile e ineguagliata fonte di ispirazione.

Si tratta di un sondaggio in apparenza molto serio, destinato ad appurare il grado di affezione dell'elettorato cattolico al Pdl e a Berlusconi, e che ha evidenziato come quasi un quarto degli elettori cattolici praticanti che votavano Pdl non abbiano confermato il loro voto. E vabbeh, ce ne faremo una ragione. Tanto quanti sono i praticanti cattolici in Italia? quanti i praticanti cattolici che nel 2008 hanno votato Pdl? Boh, non viene detto, anche se sarebbe stato utile per dare un quadro della situazione.

Dall'utilissimo sondaggio appare che quasi un quarto del quasi quarto dei cattolici praticanti che avevato votato per Berlusconi nel 2008 e stavolta no, hanno ponderato la loro decisione sulle dichiarazioni sui temi etici di Gianfranco Fini. E a questo punto tiriamo pure un sospiro di sollievo e iniziamo a capire a cosa è servito il sondaggio.

Ma emerge poi il dato sconcertante. Ben il 3,2% del quasi quarto di cattolici di cui sopra non ha confermato Berlusconi... a causa della vicenda Kakà.

Ripeto, per la vicenda Kakà.

(Libero poi aggiunge "mentre solo il 3,9% dei fedeli praticani che hanno lasciato il Pdl lo ha fatto perché non è d'accordo con la politica del governo sull'immigrazione", così noi comprendiamo sempre di più l'utilità del sondaggio...)

L'insieme dà un'idea assai poco lusinghiera del bacino elettorale cattolico del Pdl. Ma mi fa venire in mente anche un'altra idea. Che 'sti sondaggisti ci stiano prendendo per...

Appunto.

giovedì 11 giugno 2009

Venduti alla Libia


E così Gheddafi è sbarcato in Italia. E l'ha fatto da padrone, rinfacciando il passato coloniale, portando al petto la foto dell'eroe anti-italiano Al Muktar, in aereo il figlio dello stesso e davanti al Capo dello Stato le parole "Ciò che l'Italia ha fatto sarebbe impagabile". Certo non male per iniziare un dialogo e più che sufficiente per uno scontro diplomatico. Eppure nessuno sembra aver fatto una piega, perché?

Gli incontri di questi giorni servono a suggellare il trattato di Bengasi dell'anno passato, in cui l'Italia per ottenere il "perdono" ha contrattato 5 milioni di dollari in 25 anni per la costruzione di una autostrada. Ma questa non è l'unica cifra in ballo: la Libia vanta infatti una partecipazione del 4,6% nel gruppo bancario Unicredit ed è presente nell'azionariato Juventus. Senza contare che la Libia fornisce all'Italia il 25% del petrolio e il 33% del gas naturale (fonte euronews), percentuali che potrebbero aumentare. Sul piatto pesano anche gli accordi su pesca, sfruttamento delle risorse, imposizione fiscale, possibili futuri investimenti libici in aziende strategiche come Eni, Enel, Telecom. E non ultimo lo sdoganamento della Libia sulla scena diplomatica internazionale e 4 motovedette.

Insomma sembra ci guadagnino un po' tutti. L'Italia porta a casa accordi commerciali sulle fonti energetiche, vantaggi per aziende che andranno a costruire le opere di "riparazione" come le ormai onnipresenti Impregilo (e poveri libici... ancora non sanno come gli uscirà l'autostrada...) e Finmeccanica, Berlusconi porta a casa un "successo" diplomatico e uno spot elettorale di tutto rispetto sui respingimenti agli immigrati. La Libia un po' di soldi di risarcimento, la possibilità di entrare in Italia con i propri capitali e un futuro potere di ricatto sul Belpaese (vedi Putin e il gas che passa dall'Ucraina). Gheddafi lo spot di non essersi piegato di fronte agli italiani colonialisti, la figura di dettare le regole del gioco e un nuovo pass d'accesso alla politica internazionale (e già sarà presente al prossimo G8 in quanto presidente all'assemblea generale Onu e presidente dell'Unione Stati Africani).

Chi ci rimette? Gli africani che tentano di arrivare in Italia, che sembra proprio non vengano trattati particolarmente bene in Libia (almeno secondo Amnesty International). Ma tanto di questi non è che gliene freghi molto a nessuno...