mercoledì 20 aprile 2011

Peccato....

 

Dell'ultima fatica di Nanni Moretti hanno parlato, e stanno parlando, in tanti. Del vespaio di reazioni che sta suscitando presso certe figure dentro alla Chiesa, pure. Una in particolare mi ha colpito, quella dell'arcivescovo di Salerno, Gerardo Pierro. Cito da Pontifex (buon sito per ogni laico che vopglia farsi quattro risate):

Se una cosa del genere la avessero fatta agli islamici o agli ebrei?  "gli ebrei avrebbero strepitato, invocato ogni sorta di proibizione, gli islamici forse avrebbero incendiato i cinema o tentato di uccidere per blasfemia il regista. Credo che molti oggi approfittino della tradizionale mitezza dei cattolici, che spesso viene presa per dabbenaggine o rassegnazione. Ecco, senza invocare atti antidemocratici [...]

A parte l'affermazione che è in odore, neanche troppo vago, di razzismo, una cosa mi verrebbe da dire...

Brutta bestia l'invidia eh...

sabato 16 aprile 2011

Calde lacrime e un esempio da seguire



Apro la webpage di Repubblica e.. che mi trovo? Berlusconi che davanti ad una platea di "mamme" (sempre buone le mamme), tuona ancora una volta contro la scuola pubblica e gli insegnanti di sinistra che, obbedendo a una stana missione continuano pervicacemente a voler inculcare perniciose e sinistre teorie nelle giovani menti innocenti.

Nel frattempo, un paio di giorni fa, un'insegnante di storia e filosofia è stata messa alla pubblica gogna per le perniciose idee che esprime, sotto pseudonimo, nel suo blog.
Di questo scrive Leonardo nel suo blog, e non credo si offenda se gli rubo una paio di frasi.

Però, davvero, secondo voi la scuola funziona così? Cioè: credete davvero che abbiamo tutto questo tempo per parlare di Intifada, di camere a gas, di Togliatti e Berlusconi? Avete mai dato un'occhiata agli orari, ai programmi?[...]
La scuola italiana è refrattaria alla propaganda: l'insegnante medio lo sa, e non ha davvero nessun interesse a mescolare le sue opinioni col suo mestiere.
Trovo che abbia ragione. E trovo che sia ora di smetterla con quest'idea dell'insegnante "guru", il predicatore dalle cui labbra pendono classi intere di studenti, il plagiatore generazionale. Quello che attira con le idee rivoluzionarie di sinistra e diventa una guida all'attimo fuggente. E che può pure essere malpagato, visto che quella all'insegnamento è una vocazione a cui non ci si può opporre.
Caratteristiche che vanno a braccetto con l'esigenza di avere il Prof Inattaccabile, bianco come un giglio, senza idee strane per la testa, anzi, proprio senza idee. Coerente con la sua missione fuori e dentro la scuola. Come un prete, per l'appunto.

Balle, tutt'alpiù un insegnante può farti piacere quello che insegna. Ci sta anche che diventi un punto di riferimento dal punto di vista umano. Ma fermati lì.
E non è affatto detto che un prof entusiasta e empatico sia per forza un buon professore. Sennò i manuali di didattica, gestione della classe e pedagogia per cosa sarebbero stati scritti? Insegnare non è un talento divino, ma qualcosa che si impara, come qualunque altro mestiere. E come in qualunque altro mestiere si dovrebbe poter timbrare il cartellino e dedicarsi alla vita privata.

*     *     *

Ieri, venerdì, qua da noi in Germania è stata la giornata dei diplomati. Questo perché si sono appena conclusi gli esami di licenza superiore, giusto giusto prima delle vacanze di pasqua.

Una cosa in grande. Il palco allestito nella grande vasca interna. Tutti i ragazzi (dagli 11 ai 18 anni) a godersi lo spettacolo organizzato dai diplomati. Che hanno "costretto" i loro prof a sottoporsi a quiz, gare di mimo e danze improvvisate. Con tanto di "fascia" per i perdenti.

E mi son chiesta se dei prof italiani si sarebbero mai prestati a qualcosa del genere. Credo di no, troppa la paura di essere "vulnerabili".

Eppure tutto si è svolto con allegria e tranquillità, i ragazzi non hanno calcato la mano, hanno saputo non strafare, cosa che fanno spesso i nostri quando gli viene concessa qualche libertà in più.

Sono cose su cui riflettere.

giovedì 14 aprile 2011

Riflessioni estemporanee su argomento troppo vasto

Se non la capite è una specie di citazione da Gaber...

Nsomma oggi non ho tanto da fare, e così approfitto di un articolo di Asor Rosa sul Manifesto.
che la situazione attuale in italia non sia fantastica lo sappiamo. Insomma siamo con le pezze al culo. La domanda che assilla molti però è: perché?
Ossia, perché tanti italiani continuano sulla Strada Maestra del voler farsi male da soli? Perché gli italiani continuano a votare Berlusconi? Perché la democrazia fa così spaventosamente cilecca?

Ovviamente non lo so, non lo capisco neanch'io. A chi dall'estero me lo chiede rispondo che probabilmente si tratta di una specie di debito karmico che stiamo pagando. Ed è la risposta più logica che mi viene.


Certo, per carità, pure Berlusconi ha la propria assurda idea di democrazia. Che funziona più o meno come un quadro di Escher, in cui funziona tutto quello che non dovrebbe funzionare. E che coincide in questo caso con l'investitura divina/popolare. Lui non è eletto dal popolo, Lui è il popolo, e come divino pontifex agisce nel Giusto. In confronto la dittatura del ploretariato era roba da dilettanti.


Ma torniamo alla democrazia "quea vera". Asor Rosa sembra affermare che quando la democrazia fallisce, quando il sistema democratico si inceppa, quando è stato violentato e in qualche modo snaurato, non lo si può "riparare" dall'interno ma è necessario uscire dalle regole democratiche.

Verrebbe da dargli torto. Ma è possibile che la società italiana si renda conto del baratro e decida da sola di darsi una alternativa (trovandola una alternativa credibile)?
Non penso dovremo aspettare molto per saperlo. Sperando che nel frattempo la politica non si abitui troppo alle vacche grasse del berlusconismo.