venerdì 21 settembre 2007

Paure...

Amazzone ferita - Musei Capitolini

Oggi parlo della storia di una ragazza: Deborah Lindner.

Deborah è un po' più vecchia di me, ha 33 anni. E ha una madre che è sopravvissuta al cancro al seno.
Deborah ha scoperto con una indagine genetica che ha il 50% di probabilità di contrarre il cancro al seno. Questo da molti potrebbe essere considerato una fortuna: lei lo sa, si può preparare, può stare in guardia.
Però per Deborah inizia la paura. Inizia a fare dei controlli però quando li fa è terrorizzata dall'idea che "questa volta" ci sia qualcosa.
A 33 anni decide di togliersi il seno e ricostruirlo chirurgicamente. Decide di rinunciare a una parte di se, al momento perfettamente sana, di sostituirla con qualcosa non suo per non giocarsi la malattia a testa-o-croce.

Appena ho conosciuto la storia di Deborah ho pensato che fosse una pazzia da americani. Ho pensato che se prevenire ha un senso, curarsi anticipatamente, prima di essere malati è un controsenso. In fondo non è detto che si ammali, e se dovesse contrarre il cancro non è detto che non possa affrontare la cura con successo.

Ciò per cui cerca la cura Deborah è la sua paura. E allora mi sono chiesta: davvero io potrei vivere serena accettando il mio destino, qualunque sia? Davvero non cercherei di evitare la paura?

Davvero non ci capita mai di rinunciare a qualcosa per paura?

Qui mi fermo. Se qualcuno vuole conoscere meglio la storia di Deborah può leggerla sul New York Times:
http://www.nytimes.com/2007/09/16/health/16gene.html?pagewanted=3&ref=health



Hoy hablo de la historia de una chica, Deborah Lindner. Una chica poco mayor que yo, que ha visto su madre sobrevivir al cancer.
Investigando sus genes Deborah ha descubierto que tiene el 50% de probabilidad de contraer el cancer de mama. Podemos decir que esto, para ella, es un golpe de suerte. Ahora lo sabe, puede prepararse, puede controlarse.
Pero esto a Deborah non le quita el miedo, al contrario. Cada vez que acude a un control tiene màs miedo, tiene el miedo que "esta vez" haya algo...
Asì que a los 33 decide de pasar por el quirofano, sacarse el pecho y reemplazarlo por uno artificial. Decide renunciar a una parte de sì perfectamente sana hasta este momento, para no jugar a cara o cruz con la enfermedad.

Cuando he conocido la historia de Deborah he pensado que se tratara de una locura de americanos. Claro que la prevenciòn tiene sentido pero curarse ante de enfermar no ne tiene ninguno. Al final podrìa no tener cancer en toda su vida o podrìa curarse sin problema y tener una vida casi normal.

Creo que la verdadera enfermedad contra que lucha Deborah es su miedo. Y asì me he preguntado: de verdad yo en su lugar podrìa vivir con tranquilidad dìa a dìa, aceptando mi destino? De verdad no buscarìa huir del miedo?

De verdad no nos pasa de renunziar a algo por culpa del miedo?

Aquì paro. Para quien quiera la historia de Deborah està en el New York Times: http://www.nytimes.com/2007/09/16/health/16gene.html?pagewanted=3&ref=health

Nessun commento: